« Troppi populismi in Europa. Napolitano, da Berna, nella visita di Stato alla Confederazione elvetica, commenta la crescita di movimenti con caratteristiche simili in diversi Paesi europei: «L’Europa è ancora attraversata da pulsioni e populismi che mettono in discussione struttura ed obiettivi della costruzione comune». L’importanza dell’Europa e del voto di domenica invece dovrebbe indicare il valore di una conquista non scontata: «Libertà e prosperità, pace e diritti umani: questo è l’Europa – dice Napolitano.
Ed è perciò che andare a votare merita il nostro tempo ed il nostro sforzo. Con il nostro voto possiamo davvero influire sull’evoluzione delle politiche europee». Quanto all’eco dei propositi di Grillo di chiedere elezioni politiche dopo il voto europeo, il Capo dello Stato replica in modo stringato: «In Italia c’è libertà di parola». Il Presidente ha anche commentato le “quote per stranieri” votate dalla Confederazione nei mesi scorsi.
Il cammino delle riforme per un futuro degno dell’Italia
Napolitano ha poi ricordato l’importanza di proseguire su un cammino di riforme nel nostro paese che «attraversa una fase complessa e cruciale di rinnovato impegno per il rilancio dell’economia e dell’occupazione, per la definizione delle riforme strutturali, anche in senso costituzionali, da tempo mature». Insomma, «si confronta al suo interno per gettare le basi di un futuro degno della nostra storia e delle nostre potenzialità». Il che è possibile solo se non si perde «la fiducia nell’Italia e negli italiani», esorta ancora il capo dello Stato, questa volta davanti ad alcuni rappresentanti della comunità italiana in Svizzera. Il Presidente, ha ribadito, vorrebbe per l’Italia «un ruolo più assertivo».
No comment su vittoria 5stelle
Sul clima di questi ultimi giorni di campagna elettorale, Napolitano preferisce non commentare. Liquida l’assedio dei giornalisti sulle richieste di Grillo – dalle nuove elezioni con il Porcellum alle sue dimissioni – con poche secche parole: «c’è libertà di parola». Napolitano ha quindi voluto tranquillizzare anche i suoi interlocutori svizzeri che guardano tra il sorpreso e il preoccupato la “violenza” dei toni: «vorrei assicurarvi – ha detto al presidente della Confederazione elvetica Didier Bulkhalter – che l’asprezza del confronto politico, e in questo momento dello scontro elettorale, non ci farà deviare dalla concentrazione delle nostre energie sul progetto dell’unità europea nel senso più ampio e comprensivo dell’espressione».
Sconcerto sulle quote per gli stranieri
A conclusione dell’intervento davanti alla comunità italiana di Berna, a Napolitano è stato chiesto se la tornata elettorale di domenica 25 maggio sia europea o politica. «Voi sapete come la penso», ha risposto. E a una domanda sull’insistere da parte di Beppe Grillo sulle sue dimissioni: «Pensateci voi a farlo stare zitto».
Un ultimo commento il Presidente l’ha riservato alle quote per gli immigrati (e quindi anche agli italiani che in Svizzera lavorano) votate dal referendum elvetico del 9 febbraio scorso. «Siamo troppo amici -ha detto il capo dello Stato pronunciando il suo discorso al Consiglio federale- per nascondervi lo sconcerto nell’apprendere un risultato che si pone in controtendenza rispetto alla consolidata politica europea della Confederazione».